Gli Amori dei Camosci, weekend fotografico

Gli Amori dei Camosci: weekend fotografico

Escursione fotografica nel periodo dell’amore dei camosci

costo totale per accompagnamento escursionistico: 30 € (a persona)

DESCRIZIONE:

Sabato 

ore 14:00 arrivo nelle strutture di pernottamento (vedere le nostre consigliate) (si farà una breve passeggiata panoramica per fotografare i paesaggi autunnali e avvistare i camosci da lontano)

Domenica 

ritrovo ore 7:30 di fronte Hotel Felycita di Frontignano di Ussita e partenza per escursione (Escursione di media/elevata difficoltà con dislivello di 600-800 metri, lunghezza 6-10 km)

è vietato portare cani, anche al guinzaglio (purtroppo, anche se amiamo i cani, potrebbero abbaiare e far allontanare i camosci), se vengono avvistati da vicino i camosci bisognerà stare nel massimo silenzio

ore 15:30 rientro e fine dell’evento

per info e prenotazioni:

info@camosciosibillini.it

3282864307

portarsi guanti, cuffie, pranzo al sacco, bevande calde e abbigliamento a strati anche di tipo invernale

suggerite ottiche per reflex da 300 mm in su e compatte con zoom ottico da 20x in su.

DESCRIZIONE DEL PERIODO DEGLI AMORI DEI CAMOSCI D’ABRUZZO

I maschi adulti conducono vita solitaria , che abbandonano a metà ottobre quando inizia la stagione degli amori: allora si pongono in cerca di femmine emettendo grugniti, urinando spesso in modo che il monto sui fianchi rimanga intriso dell’odore e marcando i tronchi con il secreto di una ghiandola posta posteriormente alla base delle corna, particolarmente sviluppata e attiva in questo periodo.

Naturalmente, come sempre accade quando c’è un sultano che detiene l’accesso esclusivo a più femmine, la conquista di un harem non è un affare semplice. I più favoriti sono i maschi anziani, sopravvissuti a tante battaglie, a duri inverni, ai predatorie alle malattie.

Ma devo comunque combattere. E allora i due rivali si affrontano assumendo la tipica posizione con schiena inarcata e testa e collo diritti, per apparire più grandi e imponenti.A fianco a fianco e testa contro coda girano in circolo l’uno intorno all’altro, finché improvvisamente uno dei due scatta all’inseguimento del rivale lungo i dirupi e quest’ultimo scappa a rotto di collo per poi, altrettanto improvvisamente, girarsi. I ruoli si ribaltano e l’inseguitore diventa l’inseguito. A volte durante i repentini cambi di direzione avviene uno scontro diretto, di cui può rimanere testimonianza imperitura un corno spezzato, un orecchio mozzo o altre cicatrici. I duellanti vanno su e giù per un bel po’, finché uno dei due, sfiancato dalla prova di vigoria e di coraggio, non si dà per vinto  accucciandosi capo proteso in avanti, nella posa tipica dei cuccioli.

Una volta conquistato il branco, mantenerne il possesso costa molta fatica al maschio-padrone, che magia pochissimo, tutto intento a evitare la defezione di qualche compagna, e rintuzzare i tentativi degli scapoli di spodestarlo e a guadagnarsi la fiducia delle femmine per accoppiarsi con loro quando queste, quasi simultaneamente, entrano in calore. Il maschio di camoscio appenninico a questo punto, inizia a corteggiare una femmina avvicinandosi a lei con l’atteggiamento accovacciato e strisciante del cucciolo, toccandole le mammelle con il muso per assuefarla alla sua presenza e placarne la ritrosia, essendo la femmina ben armata di aguzze corna e con scarse inibizioni al loro uso. Questa fase del corteggiamento dura ore e ore finché la femmina acconsente alla copula, se il maschio riesce a tenere sufficientemente lontani i numerosi altri corteggiatori, decisi a interferire nell’idillio o approfittare dell’harem rimasto incustodito.

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