il Pizzo dei camosci, M.Priora (10-05-2014) di Paolo Petrini
Ci incontriamo la sera prima a casa di Mao e tra un bicchiere e l’altro decidiamo di alzarci presto l’indomani, sabato, per una escursione in montagna. Dovendo rientrare nel pomeriggio per lavoro, la scelta del terreno di azione ricade sulla vicina area del M.Priora, ma senza stabilire con esattezza l’itinerario. Ancora una volta ci lasceremo guidare solo dall’istinto e dalla bellezza dei luoghi. Pochissima strada in macchina e già siamo a Vetice di Montefortino. Attraversiamo il bosco e abbandoniamo quasi subito il sentiero che traversa largamente a sx per dirigerci invece (più o meno dritto per dritto… ) sul selvaggio versante sud-est . Ne viene fuori un itinerario per noi inedito, dal sapore esplorativo, tra spettacolari creste e fasce rocciose che degradano a valle, sospesi tra i fiumi Tenna ed Ambro, su ripidissimi canali e balze appuntite che vanno superate ed aggirate di volta in volta. Un giro semplicemente stupendo, di gran soddisfazione, in ambiente selvaggio, poco o nulla frequentato, un paradiso a due passi da casa!! La piccozza si è rivelata strumento indispensabile per superare alcuni passaggi esposti su terreno molto ripido a ridosso di cenge e muraglie. Praticamente siamo usciti sopra una spalla rocciosa alla destra della grande struttura denominata “il castello” e da lì in pochi minuti in cima al Pizzo e quindi sulla larga cresta in direzione Monte Priora. Abbiamo avvistato un’aquila reale (più di una volta è capitato da queste parti) e diversi camosci a pochi metri da noi: erano un bel gruppo di circa 15 o forse 20 elementi (mai visti così tanti insieme e soprattutto qui sul Pizzo… sicuramente si spostano dall’area del Monte Bove). Profumi inebrianti, luoghi magici, scorci e punti di vista privilegiati… anche questa volta la montagna ci ha regalato energie per continuare a sognare!!!!
di Paolo Petrini