il Lupo nei Sibillini

Vive con più di 30 esemplari nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, incontrarlo è praticamente quasi impossibile, possiamo accorgerci delle sue tracce e dei suoi segni di presenza… veniteli a scoprire con noi!

Il lupo è stato sempre considerato un grande nemico dell’uomo. Questo ha determinato una ingiustificata persecuzione che ha portato la specie a rischio di estinzione. Alla fine degli anni 70 rimanevano sull’Appennino pochissimi esemplari, alcuni dei quali sui Monti Sibillini. Negli anni successivi, grazie alla protezione della specie, il numero di lupi è notevolmente aumentato (400-500 esemplari stimati in Italia). Oggi è stabilmente presente su tutta la catena appeninica ed ha ricolonizzato anche l’arco alpino.

LE DIMENSIONI
La sottospecie canis lupus italicus è di taglia marcatamente più piccola dei lupi siberiani e nordamericani; il peso del maschio si aggira intorno ai 35 Kg, mentre quello della femmina attorno ai 25. La lunghezza del corpo varia dai 100 ai 140 cm, oltre alla coda, mentre l’altezza di un adulto (al garrese) varia dai 50 ai 70 cm.

L’ASPETTO (morfologia)
L’aspetto di un lupo ricorda quello di un pastore tedesco, dal quale però si differenzia per molti caratteri. Le orecchie sono corte, appuntite e sempre erette, gli occhi di colore giallo dal taglio obliquo. Il mantello, scuro nei cuccioli, ha una base marrone rossiccio negli adulti, con sfumature grigio scure nella regioni dorsale e cervicale e sulla superficie superiore dei padiglioni auricolari.I fianchi, le spalle e parte del muso presentano un colore grigio più chiaro.

L’HABITAT
Il lupo è un animale in grado di adattarsi ad ambienti molto diversificati. Predilige comunque l’ambiente montano dove trova riparo nei boschi di latifoglie e nelle macchie, in ambienti integri scarsamente frequentati.

L’ALIMENTAZIONE
E’ rigorosamente carnivora, solo occasionalmente integrata da frutti o erbe, a funzione digestiva – depurativa. Un lupo adulto necessita di 1,5 – 3 Kg di carne al giorno, ma può restare digiuno per diversi giorni in caso di mancanza di prede. La tendenza alla vita in gruppo fa si che i lupi collaborino spesso anche nella caccia, soprattutto quando le prede sono di dimensioni consistenti (cervi, caprioli, ecc..). Il lupo si nutre comunque anche di prede di dimensioni minori, quali: lepri, roditori, uccelli.

LA RIPRRODUZIONE
La maturità sessuale viene raggiunta al secondo anno di vita. La stagione degli amori si concentra nei mesi di febbraio-marzo. La gestazione dura due mesi; le femmine al primo parto danno in genere alla luce due o 3 piccoli, quelle più mature anche 6-7 cuccioli.

LA VITA SOCIALE
La vita media del lupo è di 8 – 10 anni. Essi vivono in branchi le cui dimensioni variano a seconda dell’ambiente di vita e dell’ecologia alimentare. Laddove sono presenti prede di grandi dimensioni i branchi sono più numerosi, ma spesso sull’Appennino il branco è ridotto al singolo nucleo familiare. La struttura sociale è articolata in una doppia gerarchia: esistono infatti un maschio dominante (maschio alfa), e una femmina dominante (femmina alfa). Le due gerarchie sessuali non sono tra loro interdipendendi, esse sono infatti caratterizzate da una complessa serie di interazioni di dominanza/sottomissione fra la gerarchia maschile e la femminile. Nei cuccioli la gerarchia è unica nel corso del primo anno di vita. In un branco solo la coppia dominante si accoppia per riprodursi; ciò nonostante i conflitti solo raramente sono violenti. Essi sono infatti caratterizzati da particolari posture, atteggiamenti e vocalizzi attraverso i quali ciascuno dei contendenti percepisce la propria possibilitàdi successo in caso di uno scontro diretto, evitando quindi lo stesso.

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